domenica 28 aprile 2019

Tutte le storie in un libro

Scrivere di un libro è relativamente semplice, se si ha un'idea da cui partire. Molto più difficile è scrivere dei libri, di quella categoria in continua espansione che rappresenta un mondo a sé stante e che ha acquisito ormai le fattezze di un'atmosfera, similmente a parole come "bucolico", "caffè" o "giapponese". Come si fa a parlare di un mondo? Da dove si inizia e dove si finisce, se si finisce? Comprimerlo tutto in un unico discorso diventa impossibile, quindi se ne può parlare solo alle sue condizioni, cioè a capitoli. 
Una delle prime cose che si può dire del Libro è che è capace di raccontare più storie contemporaneamente. Se ne possono individuare almeno tre principali. 
C'è la Storia dell'Autore, innanzitutto, dei suoi gusti letterari e non, dei suoi pensieri e del modo particolare in cui zampettano tra le spugnosità neurali, del suo umorismo (o della sua drammatica assenza), delle sue ispirazioni e aspirazioni. La storia dell'Autore ci apre ai suoi fantasmi, ai suoi traumi, anche quelli che cerca disperatamente di seppellire sotto tombe di raffinatezze stilistiche o di allontanare costipandoli in personaggi fatti di elementi opposti della tavola periodica. Leggendo, si capisce cosa l'Autore se ne sia fatto del libro, se in esso abbia cercato una cura al suo dramma e quale tipo di cura abbia trovato, una psicoterapia ad esempio o un cerotto o un sogno ad occhi aperti o una visione, oppure se abbia usato il libro come un bisturi perfettamente affilato e sterile per fare un taglio preciso e sicuro dentro la carne, una linea dritta come un fuso che collega le viscere e il cuore, per vedere cosa ci sia dentro, cosa sia rimasto e cosa manchi, per capire se il cuore pompi ancora o se ormai viva di asettici fili elettrici impiantati dopo l'ultimo attacco al miocardio. Potrebbe anche essere un autore arrabbiato, che non vuole scoprire niente a se stesso perché è già tutto fin troppo scoperto e brucia maledettamente, e l'unica cosa che vuole è mostrare tutta la sua sanguinante impotenza, esporre le viscere perché tutti le vedano, vuole prendere la mano del lettore e ficcarla nel suo addome sventrato a colpi di coltello, perché senta quello che sente lui, perché non sia più l'unico. Ma il libro non si ferma qui, perché nel momento in cui nasce, appena la penna si è sollevata dall'ultima pagina, il libro sfugge al controllo del suo creatore e diventa vivo, generando una seconda storia, la Storia del Libro. Noi lettori lo chiameremmo Romanzo, o Saggio forse. In ogni caso, La Storia del Libro è fatta dei suoi protagonisti di carta, delle loro emozioni, che non sono mai completamente adese a quelle dell'autore, ma che trovano una loro ribelle autonomia, come una ciocca di capelli che rifiuta di stare al suo posto. Le Storie dei Libri raccontano di se stesse, palpitano ai loro ritmi, scelgono le proprie colonne sonore e seguono un loro percorso, ignoto anche a chi scrive, al punto che sembrano mitologicamente scriversi da sole. E poi, naturalmente, c'è la Storia del Lettore che legge il libro. Di quello sguardo che raccoglie la Storia del Libro tra le ciglia, che le affonda dolcemente nel mare gelatinoso delle iridi, facendolo sprofondare nel triangolo delle bermuda delle pupille, fino a sparirvi, ingoiato da menti voraci pronte a vedere altro oltre l'orizzonte. 
La Storia del Lettore è una duplice storia perché è la Storia di ciò che il Lettore percepisce in ciò che legge ed è la Storia del Mentre si Legge. E' l'interpretazione che il lettore da' alla Storia del Libro, prima di tutto, un filtro simile alla carta di una caramella appena scartata che, messa davanti agli occhi, talvolta trasforma il mondo nella rossa camera di sviluppo di un fotografo ed altre volte annega tutto in un bagliore da acquario verde bottiglia. La storia del Lettore è un estratto della Storia del Libro, che si riempie di profumi nuovi come una casa con le finestre spalancate. Guardando bene, il Lettore può intravedere la Storia dell'Autore che si nasconde come una lucertola tra le intercapedini delle parole, ma più spesso formerà un collage che parla proprio di lui, del Lettore, rispecchiandolo al punto da farlo sentire nudo, smascherandolo di una maschera che non sapeva neanche di avere. Il Lettore si interroga del mistero di un libro sconosciuto che aveva pescato quasi per caso e in cui è finito per essere pescato, come un pesce pregiato ed inafferrabile, senza sapere che in realtà è stato lui stesso a pescarsi da solo, aprendosi al libro come labbra dischiuse al bacio. In contemporanea alla Storia del Lettore che legge il Libro, poi, c'è la Storia del Mentre si Legge. Questa è una storia che non verrà mai scritta con parole d'inchiostro, ma che sarà un pulviscolo segreto che solo il Lettore potrà vedere in controluce, ogni volta che aprirà il Libro.  E' la Storia biografica di chi si era quando si lesse per la prima volta, è la testa disordinata dai pensieri di un'epoca, di una generazione, di un'età, di un anno, di un momento vissuto su uno specifico giro di accordi. E' la Storia di chi si era prima del libro e di chi si è diventati dopo. E' la Storia di ogni lettura, tracciata come gli anelli sul tronco di un albero e di cui si può ripercorrere la sequenza all'indietro ritrovandosi, nostalgicamente. Il Libro diventa allora un diario dell'oggi che sfiora lo ieri, sono tutti i sé della linea del tempo che si sovrappongono per un attimo nello stesso, semplice gesto di girare una pagina. Sulla sua carta possono trovare spazio indizi ermetici che esigono parole d'ordine mai pronunciate: sbavature di tazze di tè cadute durante uno starnuto di primavera o l'ombra di un'impronta del gatto di casa rientrato dal giardino. A volte nel libro si può contare il numero di volte in cui è stato chiamato a dare consigli, e che si rivela nella brossura esposta come le ossa sulle nocche delle dita. La Storia del Mentre si Legge racconta di adolescenze fragili, di lacrime cadute in passaggi comici, di rossetti sbavati e abitudini abbandonate, di letture nella vasca da bagno che si sono rivelate pessime idee, di ricerche di senso immortalate in orecchiette oggetto di critiche, di profondi amori, di granelli di sabbia e di fiori pressati. Una storia nella storia. Per questo i libri sconvolgono ed estasiano: perché sono capsule del tempo che contengono tutte le storie del mondo nello stesso numero di pagine.
Duille



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Eccomi! Sono una scrittrice in erba, divoratrice di libri, sognatrice professionista e ansiosa sociale multicorazzata. Ho la fissa dei ricordi, la testa fin troppo tra le nuvole, interessi disordinati, un amore impossibile per gli alberi e una passione al limite del ridicolo per le serie tv. Ah, e le presentazioni non sono proprio il mio forte. Si vede?

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