mercoledì 16 luglio 2014

Quando ti si buca una gomma (e sei in ritardo)...

Ieri mia madre mi ha accompagnata dalla psicologa. Per fare prima. E perchè ero in ritardissimo. Ma a quanto pare non era destino. Infatti, non ci si doveva mica bucare la gomma (anzi, la parola giusta è DISINTEGRARE) in Piazza 24 Maggio? Ci siamo parcheggiate in un angolino (per pura grazia divina abbiamo trovato in fretta un parcheggio - grazie Dio per aver guardato dalla nostra parte - ), sono corsa fino alla mia lontanissima meta per riuscire almeno a dire ciao alla psicologa ("ecco che la numero 25 attraversa di gran carriera la strada rischiando l'investimento, eccola che si butta in un bar e arraffa una bottiglia d'acqua, ecco che arranca gli ultimi metri tenendo teneramente tra le braccia il polmone deceduto ... E CE L'HA FATTA! Con solo mezz'ora di ritardo!!!") Faccio la mia seduta di 20 minuti in cui racconto il mio sogno in versione bignami, ri-esco fuori, constato la disastrosa situazione dei miei piedi (ballerine nuovissime super dolorose = vesciche come se piovesse), raccatto mia madre che, nell'attesa si è scofanata un gelato, e ripartiamo alla volta della macchina. Mia madre miagola per (nell'ordine): caldo, stanchezza e un dolorino al ditone del piede destro (tu soffri donna? E io cosa devo dire? I miei piedi stanno organizzando uno sciopero!) mentre io comincio a zoppicare con tutta la dignità che mi è rimasta.
Ci fermiamo da un gommista che sembra provvidenzialmente spuntato tipo fungo solo per venire in soccorso di noi giovani donzelle in difficoltà, ma per fare 100 metri (la distanza che ci separa dalla macchina) ci chiedono 25 euro di uscita. Ce ne andiamo augurando dissenterie a fiotti e cali della corrente durante la partita di calcio, e proseguiamo il nostro viaggio nel sahara rivendicando la nostra indipendenza femminista al motto:"non siamo mica sceme!".
Arriviamo alla macchina, dove mio padre, giunto per l'occasione (in barba al nostro femminismo), indice una lotta con la gomma che, per quanto ormai devastata dalla vita, non vuole proprio mollare l'osso e, una volta sconfitta e sostituita con la sua sorellina anoressica di scorta, partiamo alla volta del gommista vicino casa, che ci spilla 250 euro per cambiarci TUTTE le ruote. Secondo la sua versione, le tre superstiti sono ad un passo dal darci forfait come la sventurata che ci ha mollate prima. Mia madre dimentica tutti i dolori di prima e li fa convergere in un unica sincope animica. Finalmente, all'alba delle 20.30 SONO A CASA. E' stato il pomeriggio più lungo della mia vita.


Duille




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Eccomi! Sono una scrittrice in erba, divoratrice di libri, sognatrice professionista e ansiosa sociale multicorazzata. Ho la fissa dei ricordi, la testa fin troppo tra le nuvole, interessi disordinati, un amore impossibile per gli alberi e una passione al limite del ridicolo per le serie tv. Ah, e le presentazioni non sono proprio il mio forte. Si vede?

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