sabato 2 agosto 2014

Telefilm addicted #3 - Penny Dreadful : piccoli gioielli crescono?

A volte il virtuosismo cinematografico entra prepotentemente anche nelle serie tv, creando capolavori visivi a cui noi, poveri seriedipendenti, non siamo affatto abituati. Però spesso i creatori si dimenticano che le serie tv si reggono sulla trama...LA TRAMA, ve la ricordate cari sceneggiatori? Vi lanciate in mille arzigogoli con la macchina da presa, mettete filtri che infighiscono tutto (permettetemi il neologismo) e vi dimenticate della trama. Ed è così che si creano piccoli gioielli estetici che lasciano perplessi dal punto di vista del plot, se non addirittura scontenti. Mi era capitato con American Horror Story: Coven, sicuramente di gran pregio visivo ma con una trama assolutamente inconsistente, se non addirittura caotica. E adesso mi è successo con Penny Dreadful, di cui si è appena conclusa la prima stagione. Adesso, ci sarebbe molto da dire su questa serie, che ha un cast di tutto rispetto, delle sequenze meravigliose e delle ambientazioni da far invidia a qualsiasi colossal, il tutto condito con secchiate di soprannaturale (che non guasta mai) e tutto il Decadentismo di inizio Novecento. Peccato per una trama un po' confusa, riassumibile nella seguente frase: un vecchio esploratore cerca sua figlia, vampirizzata da un'entità non meglio precisata. Per farlo raduna un gruppo di persone dalle più svariate mansioni, che lo aiuteranno in questa ricerca. 
Ecco. 
Questo è quanto. 
Insomma, lo vedete anche voi che è la trama di un videogioco, no? Tomb Raider aveva una trama più articolata di questa! E a fronte di questa triste storia con le tasche bucate, come riempire 8 puntate di circa  50 minuti? Beh, c'erano due opzioni: 
1- sviluppare la trama principale
2- approfondendo i personaggi 
E secondo voi cosa hanno scelto di fare? ma ovviamente di infischiarsene della trama e lanciarsi in un lungo studio sui personaggi, che, per carità, sono splendidi e ben costruiti, ma alla fine della prima stagione io non ho ancora capito dove volevano andare a parare con questi 400 minuti di visione.


E nonostante tutto questo, io ADORO Penny Dreadful! Lo amo, lo aspetto sempre con un'impazienza da adolescente, mi piace da impazzire. E perchè? Perchè tutto il resto funziona alla perfezione! Le ambientazioni sono di una bellezza commovente, le inquadrature sono apprezzabili anche da un'ignorantona come me, e i dialoghi sono affascinanti, con tutti quei silenzi carichi di significato e quei discorsi tanto perfetti quanto il contesto in cui avvengono. Ma forse il grosso pregio di questa serie sono proprio i personaggi: costruiti bene, molto bene, tutti molto profondi, complessissimi, ambivalenti, tormentati nel modo più umano possibile. Ciascuno è portatore della sua personale maledizione, in modo da abbracciare tutto il panorama soprannaturale dell'epoca: la sensitiva, il licantropo, il vampiro. E, come ciliegina sulla torta, hanno anche inserito personaggi provenienti niente di meno che dalla letteratura più alta, roba da far sbavare chiunque, figurarsi una patita di libri come sono io! Dorian Gray, in tutta la sua adolescenziale bellezza e il sofferente ed emaciato Dottor Victor Frankenstein prendono posto nella schiera di personaggi che popolano le vie londinesi di Penny Dreadful. E se i personaggi sono ben costruiti e studiati al microscopio, la loro capacità di prendere vita è anche dovuta alla bravura degli attori che li interpretano: menzione d'onore alla bravissima, FANTASTICA, Eva Green!
Una donna con un fascino tutto particolare, che riesce ad esprimere un universo di emozioni con un solo sguardo, interprete delle sofferenze della possessione demoniaca con una credibilità che terrorizza. Davvero, alla fine della settima puntata (Possession) mi sarei alzata in piedi e avrei applaudito allo schermo del pc! 
Apprezzabile anche la performance di Harry Treadaway, alias il nostro Frankie, che se la cava egregiamente nel dar vita ad un personaggio debole e spaventato, ma anche determinato e a tratti egoista. 
Purtroppo non posso dire lo stesso del caro Josh Hartnett, che, come è capitato anche al cinema, fa il minimo sindacale anche qui...fortunatamente il suo personaggio è così tenero che non si può non amare anche lui! Nella mia personalissima interpretazione (che quindi ha valore come se la avesse fatta una fetta di limone) lui rappresenta le emozioni più nobili dell'uomo: Mr. Chandler è l'unico infatti che riuscirà ad amare davvero, fino alla fine, che proverà compassione, sarà mosso a gentilezza e si opporrà di fronte ad alcune scelte degli altri personaggi, soprattutto quelle di Sir Malcolm (il padre dell'allegra vampirella), che spesso metterà da parte il suo lato più umano per perseguire il suo obiettivo: ritrovare sua figlia, a qualunque costo. 
E poi, diciamocelo, è lui il figo della situazione, con quello sguardo da lupetto e la bombetta che gli sta sorprendentemente bene! Ammetto di essermi presa una mezza cotta! 
Ma, tralasciando un secondo i miei picchi ormonali, e tirando le somme, si può dire che Penny Dreadful potrebbe essere un gioiellino come non se ne vedono da un po', ma deve irrobustirsi un pochino sulla trama principale. Per adesso il suo punto di forza restano le ambientazioni decadenti e gli approfondimenti dei personaggi, costruiti alla perfezione, meravigliosamente tenebrosi, splendidamente umani, impossibili da non amare nella loro oscura esistenza.


Lo consiglio senz'altro, per i motivi sopracitati e che non riesporrò per non ripetermi (sono prolissa, ma imparo, lentamente, ma imparo!) 
Nel frattempo, aspettiamo la seconda stagione, nella speranza che questo embrione di perfezione trovi il braccio mancante e si completi, diventando il capolavoro che merita di essere. 

p.s. per gli appassionati del Dottor Who, in questa stagione troviamo anche la simpatica Billie Piper, la Rose che affianca il Dottore nelle prime stagioni della nuova serie. Bravissima anche lei!!! Ma, mi spiace Billie, non potrai mai competere con Eva, mia seconda cotta della serie! Premi a pioggia per lei e tutto il mio amore!
 ^_^

Duille



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Eccomi! Sono una scrittrice in erba, divoratrice di libri, sognatrice professionista e ansiosa sociale multicorazzata. Ho la fissa dei ricordi, la testa fin troppo tra le nuvole, interessi disordinati, un amore impossibile per gli alberi e una passione al limite del ridicolo per le serie tv. Ah, e le presentazioni non sono proprio il mio forte. Si vede?

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