venerdì 14 marzo 2014

100 giorni di felicità

Il bello di internet è che puoi trovarci il meglio e il peggio del mondo umano. Quando trovi il marciume, il colpo è forse più potente che non di persona. Come può gente che neanche ti conosce essere così maligna? Perché si accaniscono su dei completi sconosciuti? E la soluzione più immediata è scappare da tutto quel dolore, chiudere il pc e non aprirlo mai più. Ma questo ci impedirebbe di vedere il rovescio della medaglia, la poesia che possiamo trovare negli occhi e nelle parole di tanti sognatori, che semplicemente, trovano in questo mondo virtuale il luogo in cui far esplodere la propria fantasia. Ed è così che nascono piccole perle di luce, come il progetto 100 happy days. La questione è semplice: siamo in grado di essere felici per 100 giorni di fila? O meglio, siamo capaci di trovare ogni giorno un momento di felicità, qualcosa che ci faccia sorridere e ci alleggerisca il cuore, almeno per qualche minuto? L'idea è non solo bella, ma anche molto educativa, perchè ci insegna a fare attenzione ai piccoli piaceri che ci passano sotto gli occhi e di cui, di solito, ci dimentichiamo, persi nei mille impegni che ci sommergono quotidianamente. Ho sempre creduto nel potere delle piccole cose, nel guardarsi intorno con occhio curioso, "riempiendosi gli occhi", come dice mia nonna, e lasciare che tutto possa essere trasformato dalla fantasia. E credo ancora di più nelle gioie che il mondo di ogni giorno riesce a darci, che sia un campo di fiori appena sbocciati, un passante per la strada che sorride trasognato o il russare chiassoso del tuo cane. Perchè, è vero, la felicità non esiste. Non siamo nati per essere felici, come ci mostra implicitamente il buon Albus Silente nel primo volume di Harry Potter: "l'uomo più felice della terra riuscirebbe ad usare lo Specchio delle Brame come un normale specchio, vale a dire che, guardandoci dentro, vedrebbe se stesso esattamente com'è". Ma l'uomo desidera, e nel desiderio risiede la sua forza e la sua condanna. In quello specchio vedrà sempre ciò che non ha. E questo lo renderà eternamente infelice.  Ma, in fondo, se ci è preclusa la felicità eterna, siamo nati per avere tanti minuscoli momenti di felicità, piccole perle che si raccolgono intorno al nostro cuore rendendoci più sopportabili i momenti difficili. Istanti di perfetta serenità, attimi di squisita gioia che invade tutto e che si irradia nel nostro sorriso come la luce di un faro. 
Solo che troppo spesso, queste perle ci sfuggono, vengono dimenticate presto, e ci ricordiamo solo tutte le preoccupazioni, le difficoltà del quotidiano. Sono come piccole gocce di rugiada che evaporano troppo in fretta. Per questo 100 happy days è un'iniziativa così importante, perchè ci vuole insegnare la cosa più grande: la felicità è a portata di mano, ma bisogna saper guardare. E bisogna saper ricordare. Io mi sono buttata a capofitto in questa avventura,mi sono fatta questo regalo, come questo blog che nessuno legge, ma che io scrivo per me stessa. Voglio ricordarmi che ogni giorno è prezioso e vale la pena viverlo, perchè ci può dare più di quanto immaginiamo. Basta solo imparare a vederlo.




Duille

Per chi lo volesse visitare, vi lascio il link della sfida: www.100happydays.com/it/  

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Eccomi! Sono una scrittrice in erba, divoratrice di libri, sognatrice professionista e ansiosa sociale multicorazzata. Ho la fissa dei ricordi, la testa fin troppo tra le nuvole, interessi disordinati, un amore impossibile per gli alberi e una passione al limite del ridicolo per le serie tv. Ah, e le presentazioni non sono proprio il mio forte. Si vede?

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